Calano i consumi di geotermia e idroelettrico

Il Worldwatch Institute ha segnalato un rallentamento nella crescita della potenza installata e dei consumi di energia da fonte idroelettrica e geotermica nell’anno 2011.

Il dato emerge da una ricerca condotta per Vital Signs Online, il servizio interattivo dello stesso Istituto che fornisce dati aggiornati sulle tendenze globali circa diversi indicatori di sostenibilità.
Nel rapporto, infatti, si dà notizia di come, nonostante la capacità e l’uso complessivi di entrambe le tecnologie abbiano continuato ad aumentare, raggiungendo rispettivamente i 970 GW di potenza globale installata per l’idroelettrico e i 11,2 GW per il geotermico a fine 2011, il loro utilizzo in termini di consumi ha subito un sensibile rallentamento rispetto agli anni precedenti, raggiungendo tassi che non si registravano dall’inizio degli anni Duemila.

La relazione, tuttavia, evidenzia come le due tecnologie, pur trovandosi in stadi molto diversi del loro processo di sviluppo e diffusione (con l’idroelettrico che rappresenta circa due volte e mezzo la capacità totale di tutte le altre fonti rinnovabili), sono accomunate da alcuni vantaggi specifici che fanno sì che il loro mercato globale sia comunque in aumento.

Nel rapporto, infatti, emerge che «il costo e l’affidabilità degli impianti geotermici ed idroelettrici è altamente competitivo rispetto ad altre fonti energetiche, rinnovabili e non». Viene spiegato come l’energia geotermica possa essere prodotta anche a meno di 6 cent/kWh, mentre quella idroelettrica può arrivare anche a 2 cent/kWh.
Inoltre, l’affidabilità rappresenta un vantaggio importante per queste tecnologie, che non subiscono le fluttuazioni di produzione tipiche di altre fonti rinnovabili come l’eolico e il fotovoltaico e che quindi possono causare problematiche al momento dell’integrazione con i sistemi energetici preesistenti. «I diversi usi delle tecnologie geotermiche ed idroelettriche risultano quindi di grande importanza per l’evoluzione del settore energetico globale», conclude Evan Musolino, autore della relazione.

FONTE: http://www.energheiamagazine.eu