La CASA IN BIO-ARCHITETTURA

1828 Ultima modifica dell'autore su 20/04/2013 - 11:32

NUOVE DISCIPLINE DEL COSTRUIRE: BIO-ARCHITETTURA & FENG SHUI

a cura degli archh. Stefano Parancola e Francesco Gramegna

La bio-architettura si occupa più specificatamente dei materiali da costruzione più sani, ossia della sostanza o del corpo della costruzione e previene spiacevoli effetti sull’organismo. Il Feng shui si concentra invece sull’anima dell’abitazione, sugli effetti dell’ambiente, dei colori e dell’arredo sulla psiche dell’uomo e suggerisce varie soluzioni pratiche per aumentare l’armonia provata da chi risiede nella casa. In questo modo il Feng shui amplifica la bio-architettura e quando si integrano si raggiunge una maggiore totalità nel costruire e nell’abitare.

Il Feng shui, non è un fenomeno esoterico giunto solo oggi alla ribalta, ma è anche una corrente sotterranea oggetto di studi che è venuta alla luce negli scritti su alcuni famosi architetti (Patrick Abercrombie, Norman Foster, Ieoh Ming Pei e Gino Valle) e più indietro nel tempo anche nelle determinanti progettuali di alcune loro opere (Hong Kong & Shanghai Banking Corporation, Bank of China e Monumento alla Resistenza di Udine).

Molti architetti si sono creati un linguaggio architettonico formale partendo dall’analisi delle forme naturali ed organiche, lo stesso Frank Lloyd Wright rispettava la contestualità ambientale e sottolineava “che la casa nasce dal terreno e non sul terreno”, mentre l’architetto Gino Valle utilizza il pilastro come escrescenza del terreno facendolo diventare l’elemento costruttivo maggiormente espressivo e definito come un mucchio di terra. Non sono quindi assenti motivazioni arcaiche in questa ricerca di radici da parte di Valle e la metafora naturalistica si rivelerà particolarmente feconda generando un’intera famiglia di edifici il cui tema costruttivo tende anch’esso all’archetipo della capanna primitiva: che sia una residenza o una banca, il volume abitato sorge a riparo di un grande tetto sorretto da pilastri massicci.

Come sostiene Renzo Piano: l’Architettura è una seconda natura che si sovrappone a quella vera. L’architetto è una specie di piccolo padreterno che ricrea l’ambiente”.

E’ necessario coniugare le nuove discipline: Feng shui , bio-architettura ed architettura organica. Le tre pratiche possono essere rispettivamente associate a tre facce di una nuova cultura: il rispetto sacrale per il paesaggio, la preoccupazione per la sanità dell’abitare e la considerazione del legame fra il vivente ed il costruito espresso in forme organiche (considerazione questa che nel campo dell’architettura ha radici lontanissime ed annovera padri illustri, come Frank Lloyd Wright, nel Movimento Moderno).

Il Feng shui va comunque oltre e si basa su concetti orientali, radicati da circa tremila anni, meno sentiti nella nostra cultura (Yin-Yang, cinque Elementi, I Ching…), anche se intuitivamente seguiti ed applicati dai nostri padri dell’architettura.

Feng shui e bio-architettura significano proprio capire la natura, tutelare gli ecosistemi naturali, collocare correttamente edifici e impianti, sfruttare il Vento e l’Acqua in quanto noi modifichiamo il territorio al fine di renderlo accogliente e piacevole per l’uomo di oggi e per le generazioni future.

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