Intervista a Piero Pedone/Studio Pedone vincitore del Green Building Solutions Award 2016 per “Energy & Hot Climates” con il caso “Case di Luce"

8203 Ultima modifica dell'autore su 03/10/2018 - 08:16
Intervista a Piero Pedone/Studio Pedone vincitore del Green Building Solutions Award 2016 per “Energy & Hot Climates” con il caso “Case di Luce

4 domande per Piero Pedone del Pedone Studio vincitore del Green Building Solutions Award 2016 per la categoria “Energy & Hot Climates” con il caso “Case di Luce: edificio residenziale NZEB – Bisceglie"

 

 1. Perché ha deciso di partecipare al  “Green Solutions Awards” gestito dalla piattaforma di Construction21 ?

Il nostro studio è specializzato nella progettazione di edifici in bioarchitettura a basso consumo energetico con uso di tecnologie innovative e materiali naturali, cosa che ci porta quotidianamente alla ricerca di piattaforme di comunicazione specialistiche e specializzate. Il nostro progetto Case di Luce era  sulla piattaforma Construction 21 sin dalla sua fase progettuale e pertanto ci sembrava “naturale” candidare l’edificio ultimato al “Green Solution Awards” 2016.

 

 2. Quali sono, per il vostro studio e la vostra impresa di costruzioni, le principali sfide legate alla lotta al cambiamento climatico nel settore edile?

 Maggiore peso ai principi bioclimatici, grande attenzione all’involucro, uso di materiali naturali che insieme permettono una riduzione delle componenti impiantistiche.

Questa è la formula della nostra filosofia progettuale ed imprenditoriale. L’uso di materiali Carbon Negative , come il Biomattone di canapa e calce, capaci di sottrarre CO2 dall’atmosfera, rappresentano una reale metodologia alla sfida sul cambiamento climatico nel settore edile. Noi riteniamo di avere una etica che contraddistingue tutto il nostro percorso, dalla progettazione alla realizzazione, in quanto, come diceva  Josè Ortega y Gasset “Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest'ultimo non preservo me stesso".

 

 3. Quali sono le proposte e le soluzioni, nel vostro campo, per affrontare queste sfide ?

Dal punto di vista progettuale il nostro punto di partenza è l’analisi bioclimatica che insieme ai materiali naturali diventano “elementi del progetto architettonico”. Nel nostro Case di Luce, le serre bioclimatiche, il canapulo, la calce e canapa e il sughero diventano parti del “linguaggio architettonico”, ben sapendo che queste scelte, progettuali prima , estetiche poi, incidono positivamente nella lotta al cambiamento climatico.

Sotto l’aspetto imprenditoriale la scelta è ancora più importante, in quanto l’uso di stratigrafie murarie completamente naturali sommate alle proprietà del Biomattone, ottimo isolante termo-igrometrico oltre che  acustico, permettono di mettere al centro dell’intervento l’uomo, in quanto gli ambienti diventano salubri e  ad altissimo comfort e per una impagabile qualità di vita.

 

4. Quali sono stati i ritorni della vostra partecipazione e vincita del Concorso internazionale ?

La vittoria in un concorso Internazionale serve innanzitutto a noi, a consolidare la coscienza del percorso intrapreso, non certo privo di difficoltà e reso improbo dalla mistificazione del mercato che impedisce , o confonde, la comprensione, da parte degli acquirenti, del “nuovo bene Casa”. Manca oramai pochissimo al  2020, ma l’offerta di edifici  realizzati già con i principi europei è a dir poco inesistente; credo  che premi come il Green  Building Solution possano permettere una maggiore diffusione delle buone pratiche utili a far comprendere a tutti gli attori del settore edile,  qual è il percorso da intraprendere.

 

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Sylvain Bosquet

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